“Abbiamo sempre fatto così, perché dobbiamo cambiare?”
Chissà quante volte lo hai sentito dire…
La riluttanza a cambiare è facile riscontrarla negli individui. Del resto siamo “animali abitudinari”, sediamo nello stesso posto a tavola, percorriamo la stessa strada per andare a lavoro.
Cambiamento significa scomfort anche quando oltre lo scomfort c’è del meglio. Decido di cambiare alimentazione, decido di cambiare un collaboratore che non va, decido di cambiare lavoro. Il cambiamento fa parte dei nostri poteri come esseri umani. Ma la decisione non basta occorre avviarlo davvero (il cambiamento). L’imprenditore riluttante porterà prima o poi alla rovina la sua azienda se opera in un settore in forte evoluzione. Quando invece richiama il potere del cambiamento riuscirà a seguire il mercato ed in certi casi anche a guidarlo.
Il potere del cambiamento attiva il catalizzatore delle idee e delle energie dell’imprenditore. Di fronte alla situazione che non va si comporta come il timoniere di una barca a vela che cerca di trovare il vento favorevole. E ci riesce dopo tanti sforzi ed una buona dose di convinzione sul “si può fare!”.
Le novità rappresentano un cambiamento. Un direttore vendite dovrebbe cambiare ogni mese le regole del gioco ai suo venditori. Nuovi giochi, nuove regole, nuove sfide!
Le novità rinnovano l’entusiasmo e la vitalità delle persone.
Occorre diffidare dalle persone che combattono i cambiamenti, loro tendono a spegnere i focolai di entusiasmo, proprio quello che riaccendono la vitalità di un’azienda. Semmai occorre orientare correttamente il cambiamento con saggezza e lungimiranza.
“Se vuoi che le cose cambino, come prima cosa devi cambiare tu“, a volte è veramente difficile abbracciare sul serio questa preziosa affermazione. Ma quando riesci a farlo sperimenti l’immenso potere celato nel cambiamento. Non sono tante le professioni che spingono gli altri al cambiamento di se stessi, ma di certo sono professioni di valore. Produrre negli altri il cambiamento presuppone infatti che per prima cosa io cambi. Ma chi riesce ad avviare questo circolo virtuoso “cambio io per cambiare tu” realizza un effetto dirompente nel gruppo in cui opera o addirittura nella società.
Il cambiamento è davvero potente.
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