8 buone regole per inserire nuove persone in azienda
Ecco che allora non si può pensare di avere successo nell’inserimento di talenti senza far propri i concetti basilari della gestione delle persone in azienda. Questi consigli sono tanto preziosi quanto semplici. Sono universalmente applicabili a qualunque tipo di relazione sociale e probabilmente sono la migliore sintesi del buon senso e della tolleranza. Costituiscono un distillato dei concetti fondamentali relativi alla gestione delle risorse umane.
Naturalmente non possono essere applicati in maniera spot o “quando ci si ricorda”. Tali principi sono la linfa vitale di un’azienda di successo nella gestione motivante del personale.
- Le persone sono desiderose di fare del proprio meglio e generalmente lo fanno se non vengono demotivate.
- La maggior parte degli errori commessi dal personale non si basa su negligenza, malafede o motivi disciplinari, ma su mancanza di conoscenza o comprensione della gestione del proprio lavoro.
- Problemi, attriti o contrasti si risolvono solo tramite il contatto diretto; una chiacchierata a tu per tu è molto più efficace di qualsiasi lettera, e-mail o comunicazione scritta
- Un dissapore causato da una comunicazione scritta può essere ricucito solo tramite un incontro di chiarimento personale. Raramente si pone rimedio a critiche, lamentele o comunicazioni astiose espresse per iscritto, scrivendo ulteriormente.
- La correzione di un errore non deve essere trascinata né posticipata. Qualsiasi errore deve essere corretto appena viene individuato, per evitare di accumulare risentimento nei confronti della persona che lo ha commesso.
- Non accumulare molte “note negative” (errori, mancanze e motivi di rimprovero) a carico di un collaboratore prima di intraprendere delle azioni correttive. Intervenire rapidamente ogni qualvolta si noti qualcosa di non ottimale e dimenticarsene una volta risolto.
- Ascoltare e porre domande ai propri collaboratori prima di esprimere un giudizio negativo sul loro operato. Un collaboratore ha la sua versione dei fatti; ed essendo colui che svolge la mansione, molto spesso conosce dati e informazioni più vicini alla realtà del manager che lo guida.
- Il solo capitale che un manager abbia a disposizione è la buona volontà di lavorare di coloro che collaborano con lui. Deve preservarla e coltivarla.
Estratto dal libro “Scegli chi ti aiuta”, di Federica Broccoli e Flavio Cabrini.
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